MISTRESS KEOPE: Pedal Tease

Eyes on me, worthless pedal sl*t. I settle into the simulator, bl*ck micro-skirt crawling up my thighs, sheer tan stockings gleaming under the cold lights. One touch of my lethal stiletto and the engine snarls awake. My right hand immediately claims the gear knob: fingers curled tight, stroking it slow and hard like it’s your aching c*ck begging for attention. I pull it toward me while my heel slams the throttle, long, cruel revs that make the virtual exhaust spit thick white smoke. The heels h*t the floor with a deliberate clack. My perfect nylon-sheathed feet slide onto the pedals: warm, slightly damp, the fabric stretching as I pump the accelerator mercilessly. My right hand never releases the shifter; I twist it, j*rk it, milk it in perfect sync with every deep, teasing press of my stockinged soles. “Look at that smoke pouring out, sl*ve... that’s your pathetic soul b*rning for me.” I stare straight into the lens, voice low and vicious. “You’ll c*m only when I say, when this knob is slick from my grip and the exhaust is ch*king on my revs. Until then you stay on your knees, drooling, denied.” Press play and s*ffer beautifully.

MISTRESS KEOPE: Schiaccio il pedale Schiavo, siediti e taci. Mi sistemo al simulatore, la minigonna nera che sale lenta sulle cosce, calze velate color carne tese e perfette. Accendo il motore... e già il tuo cazzo pulsa, vero? I tacchi a spillo affilati premono l’acceleratore con calma crudele, lo faccio urlare piano piano, mentre con la mano destra avvolgo il pomello del cambio. Lo stringo forte, lo accarezzo su e giù come se fosse la tua misera erezione, lo tiro verso di me con un ghigno. “Guarda come lo tengo in pugno... proprio come tengo te.” Sgassate lente, profonde, il fumo denso esce dallo scarico sullo schermo mentre io gioco col cambio come fosse il tuo ultimo pensiero. P*i i tacchi cadono a terra. I piedi velati, caldi, lucidi di nylon, prendono il controllo dei pedali. Schiaccio, mollo, schiaccio... ogni colpo è un comando. La mano destra non lascia mai il cambio: lo strofino, lo tormento, lo faccio gemere insieme al motore. “Senti come lo scopo con la mano mentre i miei piedini ti calpestano l’anima? Il fumo è la tua resa, schiavo.” Ti fisso dritto in camera: “Quando questo pomello sarà bagnato delle mie carezze e lo scarico avrà finito di fumare per me... solo allora potrai sborrare. Fino ad allora, soffri.” Premi play. I miei piedi e la mia mano decidono quando finisci.

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