ENGLISH SPEAKING

What could be better for a poor sl*ve than his master's *ss? There he is, in the most comfortable position for us. One by one we sit on his face and crush him with the weight of our *sses. Who knows what he smells, the lucky sl*ve. Who knows the taste he l*cks. If I come, I also let some of my perfumed puffs go into his mouth: a delight for him. While one of us sits comfortably on his face, the others play with his useless c*ck. They squeeze it, manipulate it, make it grow. The mistress also participates by sitting on his face of course: in three it is more fun. You can do it with your foot (I do it to him) or with your finger tickling his p*nis right there where he cannot resist. You can stop the game and then, when he gets off, pick it up again faster and get him soaring again. Like an obedient automaton, he does exactly what our hands (and feet) want him to do. Here he is with his c*ck straight again. Now he moves on his own, and we merely press on his scrotum or encourage him with flicks of our fingers. He knows that it is up to us whether he will come or not. We decide everything. He counts for nothing. It's just a d*ck with a body attached that will uncoil when we want it to.

DIALOGHI IN INGLESE

Cosa c'è di meglio per un povero schiavo del culo delle sue padrone? Eccolo lì, nella posizione per noi più comoda. A una a una ci sediamo sulla sua faccia e lo schiacciamo col peso dei nostri culetti. Chissà che profumo sente, il fortunato schiavo. Chissà il sapore che lecca. Se mi viene, gli lascio partire in bocca anche qualcuno dei miei soffi profumati: per lui una delizia. Mentre una di noi siede comodamente sulla sua faccia di merda, le altre giocano col suo inutile cazzo. Lo stringono, lo manipolano, lo fanno crescere. Partecipa anche la mistress seduta sulla sua faccia naturalmente: in tre è più divertente. Si può fare col piede (io glielo faccio) o col dito che gli solletica il pene proprio lì dove non può resistere. Si può fermare il gioco e p*i, quando gli si abbassa, riprenderlo più veloce e farlo di nuovo impennare. Come un automa ubbidiente, lui fa esattamente ciò che le nostre mani (e i nostri piedi) vogliono che faccia. Eccolo di nuovo col cazzo dritto. Ora gli si muove da solo, e noi ci limitiamo a premere sul suo scroto o a incoraggiarlo con colpetti delle nostre dita. Sa che dipende da noi se verrà o meno. Noi decidiamo tutto. Lui non vale nulla. È solo un cazzo con un corpo attaccato che si divincola quando noi vogliamo.

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