ITALIAN SPEAKING

Afternoon with three sl*ves. Three pr*cks absolutely mine. I can do whatever I want to them. And I want to have fun. Here they are all head on the floor and *ss up. Aren't they a sight? I use them one at a time. Maximum humiliation. They're three, different breeds. They're hilarious just to look at them. One acts as my footstool. The other two at my sides. One breathes like an old man. I tease him. Then we start: all three get a collar. The biggest one gets a fancy collar, pink, like a pig in short. I laugh. The first one tastes my boot with his tongue, polishes it with devotion. I command him to immediately buy a new pair: and I know he will. He has done it before, after all. The second one lays me on my back. I shove the heels of my boots where I please. His body is full of h*les. He screams in p*in when I press his nipples. But I don't give a f*ck. The other one has a laughing mini-d*ck. I touch it, make it dance like it was my toy. He s*ffers in silence. I like to make them walk around the room kneeling in front of me, they have to obey my every command. I insult them, I mock them. I know it is an almost unbearable humiliation for them: they are men after all, or think they are. And I have turned them into beasts. Beasts that adore l a beautiful woman. Now I get a great idea: if they are beasts they will have t*ils, won't they? I c*ll them one after the other, I turn them around with their *sses in the air and shove a strapon up each one. The l*ttle piggy's pink, that's how he learns. All three of them are horny, I can tell by their c*cks. But they won't come. They just have to put up with my humiliations. Assholes: when I met them they were three polite l*ttle people, with their own private lives. Now they are three beasts at my exclusive service. Their life is me.

DIALOGHI IN ITALIANO

Pomeriggio con tre schiavi. Tre coglioni assolutamente miei. Posso fargli quelli che voglio. E io voglio divertirmi. Eccoli tutti a testa sul pavimento e culo in su. Non sono uno spettacolo? Li uso uno alla volta. Umiliazione massima. Sono tre cani, di razza diversa. Fanno pisciare dal ridere solo a vederli. Uno mi fa da poggiapiedi. Gli altri due ai fianchi. Uno respira come un vecchio. Lo sfotto. P*i cominciamo: a tutti e tre un collare. Al più grosso è un collarino vezzosi, di colore rosa, tipo maiale insomma. Mi viene da ridere. Il primo assaggia con la lingua il mio stivale, lo lucida con devozione. Gli comando di comprarne immediatamente un paio nuovi: e so che lo farà. Lo ha già fatto altre volte, del resto. Il secondo mi fa da scendiletto coricato supino. Gli ficco i tacchi dei miei stivali dove mi pare. Ha il corpo pieno di buchi. Urla di dolore quando gli premo i capezzoli. Ma io me ne fotto. L'altro ha un cazzetto mini da cagarsi dal ridere. Lo tocco, lo faccio ballare come fosse un mio giocattolo. Subisce in silenzio. Mi piace farli camminare nella stanza ginocchioni davanti a me, devono obbedire a ogni mio ordine. Li insulto, le derido. So che per loro è una umiliazione quasi insopportabile: sono uomini in fondo o credono di esserlo. E io lo ho trasformati in bestie. Bestie che adorano una bellissima donna. Ora mi viene un' idea fantastica: se sono bestie avranno la coda no? Li chiamo uno dopo l'altro, li faccio girare a culo in aria e gli ficco a ognuno uno strapon. Al maialino di colore rosa, così impara. Sono tutti e tre eccitati, lo vedo dai cazzi. Ma non verranno. Devono sopportare le mie umiliazioni e basta. Coglioni: quando li ho conosciuti erano tre personcine tutte educate, con una loro vita privata. Ora sono tre bestie al mio esclusivo servizio. La loro vita sono io.

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