CUSTOMER REQUEST

ITALIAN SPEAKING

Ten candidates for one position. But I’m not
like the others.
I show up in proper attire: white blouse, ultra short miniskirt, sheer pantyhose, and high
heels. I sit across from the boss and slowly
cross my legs, while he tries to act
professional. His words say one thing, but his
eyes say it all—he’s going crazy for my legs.
I stand up, sit on his desk, and cross my legs
again, right in front of him. His composure
shatters. He starts complimenting me, turned
on by my body, obsessed with my pantyhose.
When I spread my legs and wrap them around
him, pulling his face close and whispering,
“If you hire me, I’ll always be dressed like
this... ready to make you c*m whenever you
want,”
he totally loses it.
I start rubbing my ankle against his c*ck
through his pants, feeling him getting hard. I
slip off my heels: “My feet hurt...” – and when
he sees them, he goes wild. I sit in his chair,
stretch out, press my feet on his c*ck—one
foot on his face, the other on his bulge. I unzip
him, just the fly, and begin the footjob: slow,
intense, using my toes, soles, and arches.
When I whisper I’ll let him c*m on my
pantyhose and feet, he explodes. A massive
*rgasm, caught in slow motion. I open my
mouth wide in surprise:
“Filthy pig... look at the mess you made, what
a disgusting l*ttle p*rvert.”
Then I slowly peel off my c*m-covered
pantyhose, hold them inches from his face, and
drape them around his neck. I let him sn*ff.
Then I take a fresh pair from my purse and
slide them on, right in front of his eyes. Now
I’m his secretary— and every day from now on,
I’ll drive him insane with pleasure.

RICHIESTA PERSONALIZZATA

DIALOGHI IN ITALIANO

Dieci candidate per un solo posto. Ma io non
sono come le altre.
Arrivo in ufficio vestita come si deve: camicetta
bianca, minigonna cortissima, calze
velatissime, tacchi alti. Mi siedo di fronte al
capo e incrocio le gambe lentamente, mentre
lui mi osserva cercando di restare
professionale. Le sue parole dicono una cosa,
ma il suo sguardo parla chiaro: sta impazzendo
per le mie gambe.
Mi alzo, mi siedo sulla scrivania, accavallo di
nuovo le gambe davanti a lui, e il suo
autocontrollo crolla. Inizia a complimentarsi,
eccitato dal mio corpo e dalle calze.
Quando allargo le gambe e lo afferro con le
cosce, avvicinandogli la bocca al volto e
sussurrandogli “se mi assumerai mi avrai
sempre così, pronta a farti godere quando
vuoi”, lo mando fuori di testa.
Comincio a strofinargli la caviglia sul cazzo
attraverso i pantaloni, sentendolo indurirsi. Mi
tolgo i tacchi: “Mi fanno m*le i piedi...” –
appena li vede impazzisce. Mi siedo sulla sua
sedia, poggio i piedi sul suo cazzo, lo controllo
completamente. Uno dei piedi sul viso, l’altro
sul pacco. Gli apro solo la zip, e comincia il
footjob: lento, sensuale, con le dita, la pianta, il
tallone.
Quando gli dico che può venirmi sui piedi e
sulle calze, perde il controllo. E lo fa. Uno
schizzo abbondante, ripreso anche in slow
motion. Apro la bocca, sorpresa:
“Porco... sei un porco! Guarda che maiale, hai
sborrato ovunque.”
P*i mi sfilo lentamente le calze sporche, gliele
metto al collo, lo faccio annusare. Infine tiro
fuori un nuovo paio dalla borsa, me le infilo
davanti ai suoi occhi. Ora sono la sua
segretaria, e ogni giorno sarà un inferno... di
piacere.

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