C*CK COMPARISON
(ITALIAN SPEAKING)
ENG: Eva is a woman of class, and like any true Goddess, she knows that not all men deserve to f*ck her. There’s a clear distinction, a natural selection: on one side, there’s a real man—her man—the only one worthy of having her, with his huge, powerful c*ck. And on the other... there’s the pathetic l*ttle s*ssy, the ridiculous doormat who dares to get hard in her presence but will never be anything more than a desperate footlicker.

And what better way to make the difference cryst*l clear than a direct comparison? Eva takes pleasure in measuring their c*cks, openly laughing at the s*ssy’s pathetic size. Inch by inch, the contrast is humiliating: her man’s c*ck is a true weapon, made to give her pleasure... while the loser’s is barely visible, useless, no bigger than one of her feet.

“And you think you could f*ck me with this? Ahaha! You were never meant for that. You were born to be at my feet, to l*ck them, to serve me like the l*ttle b*tch you are.”

While her man enjoys the show, Eva continues to mock the worthless loser, who can’t help but get even more aroused from the humiliation. Deep down, he knows his fate: to worship, to serve, and to always be excluded from real pleasure.

COMPARAZIONE DEL CAZZO
(DIALOGHI IN ITALIANO)
ITA: Eva è una donna di classe, e come ogni vera Dea, sa bene che non tutti gli uomini meritano di scoparla. C'è una distinzione chiara, una selezione naturale: da una parte c'è il vero maschio, il suo uomo, l'unico che può possederla davvero, con il suo cazzo enorme e degno di lei. Dall’altra... c’è la troietta, il ridicolo zerbino che osa eccitarsi alla sua presenza, ma che non potrà mai fare altro che supplicare di essere usato.

E quale modo migliore per mettere in chiaro la differenza se non un confronto diretto? Eva si diverte a misurare i loro cazzi, ridendo apertamente delle dimensioni patetiche della sua troia. Confronta i due, centimetro dopo centimetro, e la disparità è umiliante: il cazzo del suo uomo è una vera arma, fatto per darle piacere... mentre quello dello schiavo è appena visibile, inutile, non più grande di uno dei suoi piedi.

“E con questo vorresti scoparmi? Ahah! Non sei nato per questo, sei nato per stare ai miei piedi, per leccarli, per soddisfarmi come la piccola troia che sei.”

Mentre il suo uomo si gode lo spettacolo, Eva continua a ridicolizzare il verme che si eccita solo a esser messo a confronto, consapevole che il suo destino sarà sempre lo stesso: adorare, servire e rimanere eternamente escluso dal vero piacere.

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