CUCKOLD- A Diagnosis of Submission

Italian Speaking

Il paziente entra nello studio con un’ombra di disagio, abbassando lo sguardo mentre confida alla dottoressa il suo problema: una persistente disfunzione erettile. Lei lo ascolta con professionalità, ma senza particolare interesse, eseguendo una visita sbrigativa, quasi meccanica. Il suo verdetto è rapido, privo di esitazioni. P*i, come se l’argomento fosse ormai archiviato, chiama un collega, un dottore che le piace. Quando lui entra nella stanza, la dinamica cambia. Il paziente, ancora seduto, osserva con imbarazzo mentre i due si scambiano sguardi complici, parole appena sussurrate, fino a fondersi in un bacio profondo, incuranti della sua presenza. Il senso di disagio si mescola a qualcosa di più profondo, una tensione che non riesce a definire. L’eccitazione latente, quella che da tempo sembrava sfuggirgli, lo attraversa in modo inaspettato. Lei si volta verso di lui con un sorriso enigmatico, come se avesse appena svelato il mistero del suo disturbo. La sua voce è morbida ma decisa: la sua condizione non è solo una questione medica, ma qualcosa di più radicato. Il suo problema non è l’incapacità di reagire, ma la necessità di farlo davanti al potere di una coppia dominante. Loro continuano a baciarsi, senza concedergli più di un’occhiata fugace. Il paziente sente il desiderio crescere, un impulso che lo sovrasta. Senza pensare, si abbassa, lasciando che le sue labbra sfiorino i piedi della dottoressa in un gesto di sottomissione spontanea. Lei sorride, il dottore la guarda con divertimento. La diagnosi è chiara: la sua vera natura è stata finalmente rivelata.”* The patient enters the office with a shadow of discomfort, lowering his gaze as he confesses his problem: persistent erectile dysfunction. She listens professionally but without particular interest, performing a quick, almost mechanical examination. Her verdict is swift, without hesitation. Then, as if the topic were already closed, she calls in a colleague—a doctor she is particularly fond of. When he enters the room, the dynamic shifts. The patient, still seated, watches with embarrassment as the two exchange knowing glances, whispered words, until they melt into a deep kiss, c*mpletely ignoring his presence. His discomfort mixes with something deeper—a tension he cannot quite define. A latent excitement, one that had long seemed to elude him, now unexpectedly courses through him. She turns to him with an enigmatic smile, as if she has just uncovered the true nature of his condition. Her voice is soft but firm: his issue is not merely medical, but something far more ingrained. His problem is not an inability to respond, but the need to do so in the presence of a dominant couple. They continue kissing, barely acknowledging him with a fleeting glance. The patient feels the desire building, an impulse he cannot resist. Without thinking, he lowers himself, pressing his lips to the doctor’s feet in an instinctive act of submission. She smiles, the doctor watches with amusement. The diagnosis is clear: his true nature has finally been revealed.

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